Non condivido le opinioni espresse in due interventi (Corriere 8 e 9 luglio), che sostengono queste due tesi: se sparisse l’evasione fiscale, gran parte delle imprese chiuderebbero perché fuori mercato, e, per di più, se le entrate fiscali aumentassero, lo stato spenderebbe di più e saremmo punto e a capo.
Vari
Identità ARDeP
L’avventura dell’ARDeP nacque nei primi Anni Novanta dallo slancio generoso e dalla lungimiranza del “volontario fiscale” Luciano Corradini, che da illuminato pedagogista avviò un vero e proprio “programma educativo” sul debito pubblico e i conti dello Stato, nel momento forse più nero della nostra storia economica recente: nell’autunno del ‘92, infatti, l’Italia rischiò la bancarotta e l’uscita dal Sistema monetario europeo anche per l’eccessivo debito pubblico (aveva raggiunto il 124% del PIL).
Risposta a Francesco Testi, sull’ARDeP (Il Riformista, 17 12 07)
La prima cosa che sfugge a lui (e non gliene faccio una colpa, perché evidentemente non ha letto
Provocazione sul volontariato fiscale
di Francesco Testi
All’apparenza sembra una cosa totalmente folle; poi studiandola un po’ meglio si capisce che è la solita aspirazione irrealistica di un manipolo di valorosi.
Gli alfieri dell’utopia sono i membri dell’ARDeP, l’Associazione per la riduzione del debito pubblico presieduta dal professor Luciano Corradini: pagano più tasse del dovuto allo Stato per dare il buon esempio a tutti noi. Intendiamoci, è poca roba: lo stesso professore,