Ragioni dell’IMU

Cari amici, vi inoltro una lettera molto lucida, inviatami da Gad Lerner. Ho aggiunto una lettera inviata a qualche giornale. => Ragioni dell’IMU (Gad Lerner) => Lettera al direttore sull’IMU (Luciano Corradini)  

La società civile prende la parola

In vista delle prossime elezioni alcune associazioni chiedono ai candidati di prendere precisi impegni per le politiche fiscali

Le elezioni si avvicinano e giustamente la società civile prende la parola, stilando documenti, inviando appelli o chiedendo impegni ai candidati dei diversi schieramenti. Segnaliamo alcune proposte in particolare nel campo dell’economia e del fisco.

Anzitutto l’iniziativa che è stata promossa dall’Associazione Economia Reale Onlus, che nello scorso novembre ha convocato e coinvolto decine di gruppi e associazioni per passare “dall’analisi economica alla proposta politica”. Dal confronto è scaturito un documento comune che evidenzia una forte opzione per l’Europa: «Noi identifichiamo nell’Europa e nelle sue Istituzioni la nostra casa comune, la nostra storia, la nostra cultura. L’Europa non può essere soltanto una pur necessaria, rigorosa e competente tecnocrazia. Se ci fermassimo a questo, un crescente deficit democratico potrebbe compromettere l’intera costruzione europea ed il suo ruolo nel mondo. Per questo noi crediamo nell’integrazione politica europea ed identifichiamo nella creazione degli Stati Uniti d’Europa il fine ultimo di tale processo. Nel mondo della globalizzazione, i singoli Stati europei hanno già perso la loro sovranità nazionale in alcune fondamentali aree. 

Il catasto? Non può più essere un problema …

Egregio Viceministro Martone,

Lei ha spiegato, nel corso di una recente trasmissione televisiva, che le ingiustizie nell’ applicazione dell’IMU derivano dall’inadeguatezza del catasto. Dell’aggiornamento del  catasto se ne sente parlare da quasi 20 ma finora nulla e’ stato concretamente fatto su base nazionale.

Nella legge di delega fiscale il tema è stato ripreso, negli stessi termini di 20 anni fa, ma sempre e soltanto a parole.

Eppure ci sono stati esempi di come, a livello locale, il problema è stato affrontato e risolto  con successo, senza spendere risorse pubbliche, facendo lavorare disoccupati, recuperando gettito fiscale e ristabilendo equità tra i contribuenti.

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Una manovra contro i poveri

Il governo Berlusconi-Tremonti nell’ottobre 2011 aveva alzato l’aliquota ordinaria dell’IVA di un punto, passando dal 20 al 21%. Inoltre, aveva programmato un ulteriore aumento di 2 punti per le due aliquote IVA più elevate (quella al 21 e quella ridotta al 10%), se i conti dello Stato non fossero “tornati”.

Il governo Monti con la legge di stabilità ha deciso di dimezzare l’aumento dell’IVA: di conseguenza a partire dal 1° luglio 2013 le nuove aliquote saranno del 22% e dell’11%. Potremmo concludere che l’aumento dell’IVA non è positivo, ma anche che sarebbe potuto capitare di peggio, come era nelle intenzioni del governo precedente.

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Relazione della Corte dei Conti

In allegato la relazione della Corte dei Conti dedicata al tema della stima dei costi che l’evasione fiscale comporta a carico dell’intera economia nazionale. Sono evidenziati alcuni passaggi per noi importanti. 

La solidarietà tributaria

Traccia del mio intervento all’incontro sulla “Solidarietà tributaria” tenutosi a Bergamo, venerdì 28 settembre.
In fondo all’articolo i link al programma e alle registrazioni audio dell’introduzione di Filippo Pizzolato e di relazione di Camilla Buzzacchi e intervento di Luciano Corradini.

Il libro di Camilla Buzzacchi è consolante, perché con garbo ma,  nello stesso tempo, con grande lucidità e determinazione, mette in luce le contraddizioni di un sistema fiscale che sempre meno si declina in sintonia con i principi costituzionali e sempre più si discosta dall’impianto comunitario e solidaristico, che contraddistingue la nostra Costituzione. 

L’analisi attenta della legislazione  prodotta in materia fiscale negli ultimi cinquant’anni evidenzia, nel libro,  come i principi  e i criteri contenuti nell’art. 53 – che  sintetizza perfettamente l’ideologia egualitaria in forma sostanziale sancita all’art. 3 della Costituzione Repubblicana –   siano stati sostanzialmente traditi. Il filone solidaristico di cui l’art. 53 con i suoi due commi  rappresenta una delle espressioni più significative indica  la scelta di come ottenere le risorse per  attuare tale eguaglianza:  far pagare a ciascuno una quota dei servizi, a prescindere dall’effettiva fruizione, secondo le sue condizioni economiche. Una  volta determinata la capacità contributiva, lo sforzo fiscale non può essere uguale per tutti ma ottenuto  modulando diversamente la percentuale di reddito da destinare alla contribuzione fiscale attraverso il principio della progressività.

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L’evasione fiscale aumenta al Nord – Come introdurre una tassazione più equa ed efficace

Il metodo è relativamente semplice:  incrociare i dati dei consumi con quelli dei redditi. Risultato: verificare l’eventuale incongruenza tra tenore di vita e guadagni dichiarati, cioè l’evasione fiscale. Così hanno fatto i ricercatori del Centro studi Sintesi per stilare la classifica dell’evasione fiscale dei contribuenti italiani (presunta ma  certamente non inventata …).

Ad ogni provincia hanno attribuito un punteggio, più elevato se gli abitanti dimostrano una congruenza tra dichiarazione dei redditi e benessere economico, più basso per i territori in cui i dati economici mostrano un rischio evasione. Le aree più virtuose risultano essere nell’ordine: Trieste, Milano e Bologna. In fondo alla classifica troviamo alcune realtà della Sicilia: Ragusa, Catania e Agrigento. I risultati non sorprendono, se confrontati con altre ricerche precedenti. 

Criteri per proposta fiscale

Criteri per una proposta di riforma del sistema tributario su base costituzionale (ARDeP gennaio 2012) Premessa : capacità contributiva e criteri di progressività La Costituzione stabilisce all’art. 53 due principi relativi alla materia tributaria. Il primo afferma che “tutti sono … Leggi tutto