La finanza pubblica secondo la Corte dei Conti

di Rocco Artifoni

Nell’impostazione della Costituzione italiana il Governo (Titolo III dell’Organizzazione della Repubblica) è composto da tre Istituzioni: il Consiglio dei Ministri, la Pubblica Amministrazione e gli Enti Ausiliari. Tra questi ultimi “la Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato” (art. 100).

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Quel debito che non cala mai

Rocco Artifoni

Purtroppo anche nel 2016 le previsioni del Governo sulla riduzione del debito pubblico italiano si sono dimostrate errate. La Banca d’Italia ha pubblicato le stime del debito e del fabbisogno delle amministrazioni pubbliche per l’anno 2016. Al termine dello scorso anno il debito pubblico era pari a 2.217,7 miliardi di euro, mentre un anno prima il debito ammontava a 2.172,7 miliardi. Di conseguenza il debito nel 2016 è aumentato di 45 miliardi di euro.

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Carta di Genova

di Luciano Corradini

19 luglio 2016

A 15 anni dal G8 di Genova e nell’anno del Giubileo della misericordia ci siamo dati appuntamento per condividere una delle questioni globali più urgenti:

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Seduti sul Debito

di GIORGIO GANDOLA Ce l’hanno detto in tutte le lingue: «I rischi per l’Italia derivano dal debito troppo alto». Quel parametro fuori controllo (136% del pil) influenza tutti gli altri, toglie credibilità all’azione di governo, mette le banche sull’altalena anche … Leggi tutto

Considerazioni inattuali sul pareggio di bilancio

Ultimamente pare che quasi tutti se la prendano con il pareggio di bilancio inserito in Costituzione. Sarebbe questa la fonte di tutti i nostri mali. Per alcuni persino il pareggio di bilancio in sé sarebbe un obiettivo errato. Chi l’ha detto che i conti debbano essere in pareggio? Così si va ragionando, da sinistra e da destra, da vecchi partiti e da nuovi movimenti. Anche l’attuale Governo vorrebbe maggior flessibilità, spostando nel tempo il raggiungimento del pareggio di bilancio, alzando la percentuale stabilita per il deficit o rinegoziando il fiscal compact, cioè i tempi per la riduzione del debito pubblico.

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Ricchi di debiti

Ad Aprile del 2011 non eravamo un sorvegliato speciale.

Un giornale on-line7 l’11 Aprile 2011 scrive: «Il settimanale finanziario “Milano Finanza” ha confrontato gli andamenti dei titoli di stato italiani e di quelli tedeschi. Da inizio anno i rendimenti dei primi sono in calo mentre quelli dei titoli governativi, in Germania, sono saliti molto. Addirittura raddoppiando sulla scadenza a un anno.

Il mercato pare così voler sottolineare che l’Italia (ma anche la Spagna, che ha tendenze analoghe) è fuori dalla bufera europea del debito sovrano ma anche che la Germania dovrà pagare parecchio per i salvataggi di Irlanda, Grecia e Portogallo».

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