Rocco Artifoni
2018_10_28 Roma – Riforme fiscali e debito pubblico italiano [Convegno]
Registrazione video del dibattito dal titolo “Riforme fiscali e debito pubblico italiano”, svoltosi a Roma sabato 27 ottobre 2018 alle 10:17.
Dibattito organizzato da Comitato per l’Abolizione del Debito Illegittimo.
Sono intervenuti: Massimo Pallottino (coportavoce del Coalizione Italiana Contro la Povertà – CGAP), Marco Bersani (socio fondatore di Attac Italia e di Cadtm Italia), Francesco Gesualdi (fondatore e coordinatore del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano), Antonio De Lellis (attivista di ATTAC e di CADTM), Rocco Artifoni (vicepresidente nazionale dell’Associazione per la Riduzione del Debito Pubblico), Paolo Raimondo (economista), Mario Lettieri (già deputato e sottosegretario per l’Economia e le Finanze), Marco Bersani (dirigente comunale dei servizi sociali e consulente psicopedagogico per cooperative sociali), Vittorio Lovera (rappresentante di Attac, presidente di un Paese diverso).
Sono stati discussi i seguenti argomenti: Amministrazione, Bilancio, Comunicazione, Debito Pubblico, Economia, Enti Locali, Finanza, Finanza Pubblica, Fisco, Informazione, Investimenti, Politica, Poverta’, Reddito, Riforme, Spesa Pubblica, Tasse.
La registrazione video di questo dibatto ha una durata di 2 ore e 40 minuti.
Il contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
L’aumento della ricchezza e della disuguaglianza
Di solito si fa il confronto tra il tanto posseduto dai più ricchi e il poco rimasto nelle mani dei più poveri. In questo modo è facile verificare quanto il sistema economico mondiale sia diseguale ed ingiusto. Ma a conclusioni analoghe si può giungere anche soltanto analizzando l’evoluzione della ricchezza nel mondo.
Una conferma si può trovare nel Global Wealth 2018, l’ultimo rapporto del Boston Consulting Group (una società che offre consulenza per gli investimenti di elevato valore): la ricchezza finanziaria privata mondiale nell’ultimo anno è cresciuta del 12%, raggiungendo nel 2017 il totale di 201,9 mila miliardi di dollari. Si tratta di una cifra che è circa 2,5 volte più grande del PIL mondiale annuale, che ammonta a circa 81 mila miliardi di dollari.
Gli italiani tra risparmio privato e debito pubblico
I soldi investiti dai cittadini italiani corrispondono al doppio del debito pubblico. È quanto emerge dai dati forniti dalla Banca d’Italia e analizzati dalla Fabi, il sindacato autonomo dei bancari. Infatti, i soldi investiti dalle famiglie italiane al 31 marzo … Leggi tutto
Ciò che Matteo Salvini vorrebbe ignorare
di Rocco Artifoni
“Se serve, ignoreremo il tetto del 3%”, è la dichiarazione di guerra ai parametri europei sul fronte dei conti pubblici del leader leghista Matteo Salvini. Il fatto che questa frase sia stata pronunciata in una conferenza stampa a Strasburgo, autorizza a pensare che non si tratti di una battuta.
La finanza pubblica secondo la Corte dei Conti
di Rocco Artifoni
Nell’impostazione della Costituzione italiana il Governo (Titolo III dell’Organizzazione della Repubblica) è composto da tre Istituzioni: il Consiglio dei Ministri, la Pubblica Amministrazione e gli Enti Ausiliari. Tra questi ultimi “la Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato” (art. 100).
Una nuova cultura della legalità fiscale
Talvolta capita davvero di guardare la pagliuzza e non la trave. Così viene da pensare osservando in modo critico il dibattito politico sul rispetto dei parametri europei per il deficit di bilancio. Da Bruxelles chiedono all’Italia di diminuire il rapporto deficit/PIL dello 0,2%, che corrisponde a 3,4 miliardi di euro.
Da settimane si discute in modo animato di questi decimali in percentuale e della cosiddetta “manovrina” che il Governo ha varato per recuperare i pochi miliardi richiesti.
Colpisce tanta attenzione per un dettaglio di secondaria importanza, quando il vero problema è il rapporto debito/PIL, che ha superato il 133%, cioè oltre 2.250,4 miliardi di euro al 31 gennaio 2017 (fonte: Banca d’Italia). Dato che il debito è superiore di 662 volte l’ammontare della “manovrina”, forse sarebbe il caso di porci seriamente qualche domanda sul futuro del nostro Paese. Le reiterate promesse di diminuzione del debito e del raggiungimento del pareggio di bilancio vengono puntualmente disattese. Ogni anno si rimanda all’anno successivo, senza spiegazioni.
Quel debito che non cala mai
Rocco Artifoni
Purtroppo anche nel 2016 le previsioni del Governo sulla riduzione del debito pubblico italiano si sono dimostrate errate. La Banca d’Italia ha pubblicato le stime del debito e del fabbisogno delle amministrazioni pubbliche per l’anno 2016. Al termine dello scorso anno il debito pubblico era pari a 2.217,7 miliardi di euro, mentre un anno prima il debito ammontava a 2.172,7 miliardi. Di conseguenza il debito nel 2016 è aumentato di 45 miliardi di euro.
Perché la “Forfait Tax” è iniqua
Anzitutto è sbagliata la definizione: non si tratta di una “Flat Tax”, ma di una “Forfait Tax”.
Ci riferiamo all’imposta sostitutiva – per l’ammontare di 100mila euro annui – che il sistema tributario italiano prevede per i cittadini stranieri che decidano di trasferire la residenza fiscale in Italia relativamente ai redditi prodotti all’estero.
Infatti, la “Flat Tax” è un’imposta applicata al reddito in modo proporzionale, diversamente dal criterio di progressività che comporta l’aumento della percentuale delle aliquote fiscali con l’incremento del reddito imponibile. Invece, la misura fiscale introdotta dall’ultima legge di stabilità con la finalità di attrarre in Italia persone con molto ricche, andrebbe definita più correttamente come una “Forfait Tax”, poiché stabilisce un importo fisso da pagare indipendentemente dal reddito.
Luci e ombre nella lotta all’evasione fiscale
di Rocco Artifoni
Quadruplicati in 10 anni. Stiamo parlando dei miliardi di euro che ogni anno l’Agenzia delle Entrate recupera dall’evasione fiscale. Infatti, dai 4,4 miliardi del 2006 – con un sostanziale continuo incremento – si è arrivati agli oltre 19 miliardi rientrati nel 2016. In questo caso sicuramente possiamo dire che c’è qualcosa che in Italia sta migliorando in modo strutturale. Tutto bene quindi?