(in Giornale di Brescia, 16 2 2017)
Luciano Corradini
Lettera all’On. Di Battista
Gentile Alessandro, ho letto il Suo comunicato, navigando sul web. Mi congratulo con Lei e con tutti i Suoi colleghi 5 stelle che compiono adesso, ore 17 del 4 luglio, il rito della Restitution Day. Non sono fra quelli che sfottono e minimizzano. Io vorrei che si segnasse “alba lapillo” la data di oggi.
Lettera al Sen. Morra
Caro Senatore Morra, ieri ho assistito in streming e poi nel prgramma di Telese, sulla 7, alla festa e alla discussione per il “giorno della restituzione”. Mi sono identificato più volte nel gesto collettivo, nel significato sociale e istituzionale che gli avete attribuito, nella destinazione del denaro restituito al Fondo per l’ammortamento dei titoli di stato, nelle motivazioni che lei personalmente ha attribuito all’ostensione dell’assegno-lenzuolo del milione e 569.941 euro.
Documento del Consiglio EU su evasione e frode fiscale
Ricevo e inoltro in originale un doc del Consiglio EU su evasione e frode fiscale.
Ragioni dell’IMU
Cari amici, vi inoltro una lettera molto lucida, inviatami da Gad Lerner. Ho aggiunto una lettera inviata a qualche giornale. => Ragioni dell’IMU (Gad Lerner) => Lettera al direttore sull’IMU (Luciano Corradini)
Evasione: buona battaglia, non guerra
(Avvenire, 22 8 012, p.)
Il presidente Monti ha detto che, relativamente al fenomeno dell’evasione fiscale, l’Italia si trova “in uno stato di guerra”. Non si potrà certo dire che questo sia un linguaggio ambiguo.
Lettera ad Avvenire e commento del direttore
Cari amici, vi mando la lettera che ieri Avvenire mi ha pubblicato, con l’ampio commento del direttore Marco Tarquinio. E poiché oggi è l’ultimo giorno della permanenza a Palazzo Chigi del presidente Silvio Berlusconi, mi è parso opportuno rileggere la … Leggi tutto
Lettera al Direttore di Avvenire
Caro Direttore, la manovra di cui si discute in questo agosto bollente costringe tutti a prendere posizione, quasi come se si fosse in campagna elettorale. Con una differenza però: che qui non si parla in astratto di simboli, di programmi e di nomi da votare, ma di pesi da suddividere e di personaggi da sostenere o meno, in un momento la cui drammaticità non tutti avvertono nello stesso modo.