Nella convinzione che si debba insieme contribuire a risanare la finanza pubblica, ed a migliorare nell’opinione pubblica l’immagine del Fisco e del Tesoro, intesi come “cassa comune” e come risorsa a servizio di tutti e di ciascuno, l’ARDeP ha chiesto fin dall’inizio ai soci di fare un atto concreto, ma fortemente simbolico, di “trasgressione” della diffusa mentalità individualistico-familistica, versando volontariamente, con la quota d’iscrizione all’associazione, almeno una tantum, 20.000 lire (poi Euro 10,32) al Fondo per l’ammortamento dei titoli di stato, in un apposito capitolo del bilancio dello stato (cap. 3330, legge 432/1993), abilitato a ricevere i contributi volontari dei cittadini. Si tratta del ccp n. 19551001, intestato a Tesoreria provinciale dello Stato, sezione di Roma, Direzione Generale del Tesoro, Servizio 1° divisione III, Via XX Settembre 97, 00187 Roma.
Il Consiglio direttivo dell’ARDeP del dicembre 2007 ha deciso, per semplificare le operazioni, che si faccia un solo versamento di 20 euro all’ARDeP, comprensivo dell’iscrizione e del contributo volontario allo Stato. L’ARDeP s’impegna a fare, alla fine di ogni anno sociale, un versamento cumulativo di dieci euro per ogni iscritto al citato Fondo, e a presentare la ricevuta al Presidente del Consiglio, per testimoniare l’interesse dei cittadini al risanamento del bilancio, al di là della dialettica delle parti sociali e dei partiti.