Le “buone pratiche” nella scuola e nella politica USA

Le buone idee a volte escono dalle “buone pratiche”. E’ la versione moderna del “buon esempio”, che conta più di tanti sermoni. Il MIUR e l’ANSAS, cioè il Ministero dell’Istruzione e l’Agenzia tecnica di Firenze, hanno promosso un concorso anche per “stanare” le buone pratiche nella scuola, a proposito del nuovo insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”.

Circa 5000 scuole hanno partecipato e mandato progetti.

Frattanto in USA un Presidente “di colore”, che ha democraticamente vinto la nomination democratica contro Hillary Clinton, e che poi, da presidente, l’ha nominata Segretario di stato, ora si avvale del di lei marito, ex presidente Bill, per compiere una delicata operazione diplomatica in Corea del Nord, per liberare due giornaliste americane. Applausi generali, bipartisan. Da noi qualcuno, nutrito di intolleranza, di odio e di conflitti, sospetterà che in quegli applausi “ci sia sotto qualcosa”. Io mi domando semplicemente se, in molti dei nostri politici, ci sia “sopra qualcosa”. Chi cerca buone pratiche si rivolga ora agli USA e le metta sui libri di testo. Dall’essere al poter essere, dicevano i medievali, l’illazione è possibile.