Le proposte dell’A. R. De. P. per la riduzione del debito pubblico
Il DEBITO PUBBLICO italiano, per le cause molteplici, le dimensioni abnormi e gli effetti devastanti che produce nella vita sociale e sullo stato di diritto, richiede un complesso d’interventi incisivi e integrati sul piano scientifico, informativo, educativo, economico, finanziario e politico, a tutti i livelli, in vista della sua riduzione, anche attraverso una revisione della spesa e la costruzione di un sistema fiscale equo. L’ARDeP è impegnata, dal 1993, a promuovere e favorire, a questo scopo, iniziative di testimonianza, di studio e di sensibilizzazione, a partire dalla scuola, ai valori del lavoro, dell’equità e della solidarietà intergenerazionale, in termini di responsabilità civica, ecologica, economica e politica, dal livello nazionale ai livelli europeo e mondiale. E’ un problema di educazione alla cittadinanza attiva, responsabile e solidale. Le proposte che seguono si raggruppano intorno ai tre assi: formazione alla cittadinanza, riforme fiscali e strutturali, risanamento della spesa.
- Promuovere l’informazione e la cultura sul debito pubblico (entità, cause, effetti); realizzare una formazione di base e continua centrata sui diritti e doveri di cittadinanza, anche fiscale, sviluppando sinergie tra dicasteri (MIUR, MEF…), Istituzioni (Agenzia Entrate, GDF, …) e Società Civile, per uno Stato/Repubblica dal volto umano, orientato al bene comune e alla convivenza civile e democratica, che riconosca e garantisca i diritti inviolabili delle persone, richiedendo i doveri di solidarietà sociale e convincendo il Paese a credere in se stesso attraverso un nuovo “patto sociale” tra istituzioni e cittadini, che rilanci partecipazione democratica, fiducia istituzionale, responsabilità sociale e civile.
- Approvare una Riforma Fiscale con l’obiettivo di:
- inserire tutti i redditi percepiti – a prescindere dalla loro provenienza – nella base imponibile da tassare (eliminazione della cedolare secca su affitti, della tassazione separata dei risparmi e delle attività finanziarie, fatta eccezione per i titoli di Stato; sostituzione di tutte le attuali forme di tassazione forfettaria attraverso il nuovo sistema);
- aumentare la deducibilità dalla base imponibile delle spese, soprattutto quelle considerate essenziali e necessarie, ai fini di una corretta determinazione della reale capacità contributiva di ciascuno (art. 53 Cost.);
- garantire l’equità fiscale aumentando la progressività (art. 53 Cost.) del prelievo tributario (anche attraverso l’aumento del numero delle aliquote e delle relative fasce di reddito imponibile) e diminuendo le aliquote IVA per i beni e i servizi essenziali;
- combattere l’evasione fiscale anche attraverso l’attivazione di un contrasto di interessi tra consumatore/fruitore e venditore/erogatore, e l’introduzione di una fiscal–card, per disincentivare l’utilizzo dei contanti;
- combattere il fenomeno della cosiddetta esterovestizione (fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di una società) anche mediante l’utilizzo delle intercettazioni come strumento di indagine.
- Istituire una imposta patrimoniale straordinaria sui grandi patrimoni (mobili e immobili), con aliquota personale congrua. Si tratta di stabilire per ciascun titolare del patrimonio un’apposita aliquota, mettendo a confronto il patrimonio detenuto con la documentazione storica dei redditi dichiarati al fisco nel più lungo arco di tempo consentito dal sistema informativo dell’anagrafe tributaria. Bisogna prevedere un criterio di calcolo dell’imposta di successione e donazione basato sullo stesso principio.
- Incentivare l’acquisto di titoli di stato italiani da parte di cittadini e famiglie italiane per diminuire la dipendenza da investitori esteri e l’esposizione a speculazioni finanziarie e aumentare (rispetto al fabbisogno reale del momento) l’emissione di titoli di stato quando l’interesse è “basso” per poterla poi diminuire quando è troppo “alto”: giocando d’anticipo si prevengono le speculazioni sul rialzo dei tassi d’interesse.
- Proporre la creazione di strumenti finanziari – sostenuti e garantiti dallo Stato – per favorire l’investimento privato delle famiglie verso le start up innovative, contribuendo a far affluire i risparmi dei padri e dei nonni nelle imprese dei figli e dei nipoti. Si ridurrebbe così anche il divario socioeconomico tra generazioni anziane ricche e generazioni giovani povere.
- Destinare alla riduzione del debito tutti i proventi straordinari dello Stato. In particolare:
- i soldi recuperati dalla lotta all’evasione fiscale che va resa più rigorosa, i beni confiscati alla criminalità organizzata e ai corrotti, i fondi dormienti di banche e assicurazioni che dopo un periodo di tempo finiscono allo Stato;
- i risparmi generati dalla razionalizzazione della spesa pubblica, con l’accorpamento degli enti locali e la riduzione delle società pubbliche;
- la valorizzazione del patrimonio inutilizzato nei magazzini di musei, gallerie e siti archeologici, che potrebbero alimentare mostre e musei in tutto il mondo, contribuendo a promuovere l’immagine del nostro Paese.
(Testo approvato dall’Assemblea Associativa il 6 ottobre 2017 a Praja a Mare).