Egregio Viceministro Martone,
Lei ha spiegato, nel corso di una recente trasmissione televisiva, che le ingiustizie nell’ applicazione dell’IMU derivano dall’inadeguatezza del catasto. Dell’aggiornamento del catasto se ne sente parlare da quasi 20 ma finora nulla e’ stato concretamente fatto su base nazionale.
Nella legge di delega fiscale il tema è stato ripreso, negli stessi termini di 20 anni fa, ma sempre e soltanto a parole.
Eppure ci sono stati esempi di come, a livello locale, il problema è stato affrontato e risolto con successo, senza spendere risorse pubbliche, facendo lavorare disoccupati, recuperando gettito fiscale e ristabilendo equità tra i contribuenti.
La rimando al seguente articolo di Giancarlo Radice del Corriere della Sera per saperne di più: http://archiviostorico.corriere.it/1996/…
Perché non utilizzare queste buone prassi, sperimentate con successo già da molto tempo? Formi una “task force” utilizzando ingegneri, geometri e informatici disoccupati e/o cassaintegrati e li metta al lavoro pagandoli con le risorse della cassa, del sostegno al reddito e dei sussidi di disoccupazione. Lei è tra i fortunati che non hanno mai provato cosa vuol dire essere disoccupati e vivere l’umiliazione di percepire l’obolo pubblico senza poter lavorare e rendersi in qualche modo utile al Paese.
Ma lo faccia subito: il tempo per guardarsi intorno è ormai scaduto e l’equità – una delle tre parole chiave del Governo di cui Lei fa parte – non può più aspettare i tempi della legge nè quelli della burocrazia.
Con stima.
Anna Paschero