Ci risiamo. Il Ministro Tremonti ha dichiarato di ritenere “giusto un sistema con 3 aliquote” IRPEF. Non so come possa utilizzare il termine “giusto”. Basta rileggere l’art. 53 della Costituzione per capire quanto sia improprio parlare di “giustizia” per un sistema basato soltanto su 3 aliquote, mentre dovrebbe essere “informato a criteri di progressività”.
Vorrei ricordare che la legge 825 del 1971 in applicazione dell’art. 53 della Costituzione prevedeva 32 aliquote. Anche un alunno della scuola primaria può capire che più sono le aliquote più si concretizza il criterio della progressività. Giustizia è tener conto il più possibile delle diversità. Fare parti eguali tra diseguali è la più odiosa delle ingiustizie, diceva don Lorenzo Milani.
Dubitiamo che il Ministro Tremonti l’abbia letto. Anche perché, parlando all’assemblea della Confartigianato, ha dichiarato: “le aliquote più basse possibili sono il miglior investimento per ridurre l’evasione fiscale”. Non è più logico e sicuro l’opposto?
La riduzione dell’evasione fiscale è il miglior sistema per ridurre le aliquote. Combattere l’evasione fiscale è relativamente semplice: basterebbe rendere deducibili tutte le spese (seppure con percentuali diversificate). Esattamente quello che è consentito fare alle imprese e che le persone possono fare soltanto in misura molto ridotta.
Tremonti dice che il prelievo fiscale “può essere modificato in funzione di tre logiche fondamentali: i figli, il lavoro e i giovani”. Quindi bisognerebbe aumentare le detrazioni o le possibilità di deduzioni per famiglie, giovani e lavoratori. Mettere al centro del sistema fiscale le persone e guardare con responsabilità al futuro.
Mentre Tremonti faceva queste dichiarazioni, la Banca d’Italia ci informava che il debito pubblico alla fine di aprile ha superato i 1.890 miliardi di euro (record assoluto). Ci comportiamo come dei genitori che vanno al ristorante e mandano il conto ai figli. Non possiamo lasciare in eredità alle prossime generazioni una zavorra di oltre 30mila euro a testa. È da irresponsabili.
Abbiamo tassato anche il futuro. Ci vuole una nuova classe politica, che torni allo spirito della Costituzione. È urgente.